Mentre nei giorni scorsi il Consorzio di Bonifica 6 Toscana Sud ha organizzato e pubblicizzato la sua lodevole iniziativa della “bomba di semi”, allo scopo di ricoprire di fiori gli argini del fiume Ombrone nel comune di Buonconvento, a poche centinaia di metri di distanza le sponde del torrente Stile sempre nel comune di Buonconvento e sempre per volere del Consorzio di Bonifica 6 Toscana Sud sono state spogliate di gran parte della loro vegetazione. Come è possibile che il Consorzio – che propaganda le sue ottime capacità nel gestire i territori e i corsi d’acqua – cada in questi errori? Non è forse a conoscenza che i mesi primaverili (il taglio è iniziato in maggio) sono quelli più importanti per l’attività riproduttiva e la nidificazione di uccelli, insetti, mammiferi e per la fioritura delle piante nel loro habitat?
La Determina n. 396 del 11/12/2020 (visibile sul sito del Consorzio) ha per oggetto un contratto con una ditta locale per “Lavori di manutenzione ordinaria sul Torrente Stile, riguardante la decespugliazione meccanica della vegetazione infestante all’interno dell’alveo e sulle sponde, il taglio selettivo in alveo e rimozione di piante instabili e secche, nel Comune di Buonconvento (SI)”. Quest’opera riguarda una lunghezza di 3.170 metri, di cui “solo” 750 metri devono essere dedicati al “taglio selettivo in alveo e alla rimozione di piante instabili, secche, spezzate e cadute che possono ostacolare il regolare deflusso dell’acqua”.
Il contratto prevede che per questo lavoro la ditta sarà remunerata con 31.227,07 € e potrà tenersi il legname come premio…
Come associazioni attente al territorio, avremmo per prima cosa da ridire sul concetto di “infestante”, che dovrebbe riguardare semmai le specie aliene come robinia e ailanto, che al contrario avranno un grande vantaggio dopo questo taglio, diffondendosi ancora di più come già accaduto in altri corsi d’acqua dopo tagli del genere. Ci si aspetterebbe poi che, considerata la remunerazione, il lavoro sia stato certosino e che siano state tagliate solo le “piante instabili e secche”, visto che la ditta è stata pagata per fare quello…
Invece, non sono stati tagliati solo alberi secchi e instabili, sono stati lasciati ceppi tagliati di grande diametro, non solo per un tratto di 750 metri, ma per quasi il doppio.
Quando i lavori di questo tipo vengono affidati a ditte boschive finisce quasi sempre in questo modo, purtroppo. Grandi volumi di legname vengono tagliati per saziare la fame di cippato, con il risultato che piante sane e con il maggior diametro vengono tranquillamente abbattute. Il danno provocato da questi tagli scellerati è elevato. L’eliminazione della vegetazione – oltre a causare perdita di biodiversità in sé – determina la scopertura dei corsi d’acqua, con innalzamento della temperatura dell’acqua, costantemente irraggiata dal sole. Questo processo favorisce la crescita algale che rende l’acqua povera di ossigeno e non più vivibile dalla fauna acquatica. Il torrente Stile ha rappresentato da sempre un habitat importante per le specie ittiche autoctone e per altre specie, ma, ahimè, la salvaguardia della natura non ha importanza per i nostri amministratori. Con l’avanzare dell’estate e con il caldo, queste specie non avranno vita facile. Da notare, inoltre, che un tratto più a monte del torrente Stile ebbe lo stesso trattamento un paio di anni fa. Ma non è finita qui… perché in questo periodo il comune di Buonconvento è stato letteralmente preso d’assalto… dalle ditte boschive!
Andando in prossimità del ponte Bailey, che collega Buonconvento con Bibbiano, erano visibili enormi cataste di tronchi e alberi interi (ora trasformati in ammassi giganteschi di cippato), provenienti dalla collina antistante, ovvero, dal bosco di Castelrosi e dalle sponde del Fosso della Fornace e di un altro affluente minore dello Stile. Purtroppo, poco si può dire sulle scelte di gestione dei boschi privati, se non che la salvaguardia di specie vegetali e animali presenti sui propri possedimenti e il mantenimento del valore economico del bosco dovrebbe essere di primaria importanza anche per i proprietari; sfortunatamente, la normativa forestale regionale, inadeguata e quindi criticata da tempo dalle associazioni, permette questi tagli di rapina che privano il bosco di gran parte della sua biomassa per ricavarne al più legna da ardere o cippato.
Si può dire invece che ci siamo stufati che suolo e acqua pubblica – quindi di TUTTI noi – siano (mal)gestiti dalle istituzioni. Nel caso degli affluenti dello Stile questa volta il Consorzio non c’entra, l’autorizzazione è stata data direttamente dal Genio Civile della Regione Toscana, ente che credevamo preposto a tutelare i nostri fiumi e a migliorarne la qualità, come ci chiede la Direttiva Acque. Anche in questo caso l’autorizzazione (Decreto n. 6269 del 20/04/2021 della Regione Toscana - Genio Civile Toscana Sud, visibile sul sito della Regione) è stata data con la pretestuosa prescrizione di tagliare solo le piante “deperite, caduche o comunque in condizioni di evidente instabilità e pericolosità”, ma potete andare a vedere con quale reale risultato. Del resto era prevedibile quando si fa mettere le mani sui corsi d’acqua a ditte boschive il cui unico scopo è di mandare al macero tonnellate di legname per alimentare le centrali a biomassa ormai sempre più presenti in Italia, come a Porto Torres in Sardegna oppure a Mercure in Calabria, dove si dirigono molte delle biomasse toscane…
È così, quindi, che i nostri amministratori gestiscono i NOSTRI boschi da diverso tempo e così continuerà ad essere, purtroppo, fino a quando queste dinamiche saranno incentivate da fondi pubblici e fino a che non ci sarà un serio cambio di mentalità.
Il Comitato per la valorizzazione del paesaggio di Buonconvento, il WWF Siena e tutte e le associazioni e comitati che credono vada preservato il territorio, non possono accettare tali scempi e si batteranno per impedire ulteriori disastri ambientali.
NOTE
Per visualizzare gli atti di approvazione del taglio sul torrente Stile e sui suoi affluenti:
[1] https://cb6toscanasud.it/albo-pretorio/
[2] http://www301.regione.toscana.it/bancadati/atti/indexAttiD.xml