L'albero caduto in Viale Toselli era malato e compromesso alla base.
In merito alla recente caduta di un albero in viale Toselli, il WWF Siena esprime stupore e rammarico per la chiave di lettura della vicenda fornita dal quotidiano La Nazione, secondo cui l’albero, “un olmo”, sarebbe caduto su un capannone “per colpa dei picchi”, essendo il “tronco vuoto a causa del nido degli uccelli”.
La mattina del crollo alcuni attivisti del WWF Siena hanno effettuato un sopralluogo, anche per verificare se ci fosse stato qualche ghiro in letargo nelle cavità della pianta. L’albero caduto, non un olmo bensì un platano di oltre 60 anni, era compromesso alla base, come ampiamente documentato anche da documentazione fotografica.
È bene ricordare che il picchio perfora la corteccia di alberi maturi o già compromessi, normalmente ad altezze medio-alte rispetto alla base, per catturare larve di coleotteri o altri insetti xilofagi che vivono nutrendosi di lignina. Molto spesso utilizza ed amplia cavità già presenti per costruire il suo nido. In altre parole, il picchio è un utilizzatore di alberi vetusti, talvolta morenti, e non è certo causa diretta della morte di un albero.
I grandi alberi sono spesso cavi in alcune loro parti ed ospitano, senza per questo cadere, importanti comunità di uccelli come picchi, gufi, cince, e comunità di mammiferi come faine, gatti selvatici, ghiri, e arvicole. La stabilità di un albero può essere perfettamente garantita anche in presenza di grandi cavità, ricordando che la totalità dei meccanismi vitali ed il suo accrescimento avvengono nelle parti più esterne del tronco, chiamate alburno, cambio e libro. Sono ben note, ad esempio, le grandi cavità alla base di alcune sequoie californiane, alberi giganteschi e perfettamente stabili nonostante la loro altezza di decine di metri.
La salute di un albero, pertanto, prescinde dalla presenza di cavità e dai piccoli uccelli o mammiferi che può ospitare. Per ogni specie vivente la morte è un destino ineluttabile, e l’albero caduto in viale Toselli era malato. Come accade per molti grandi alberi cittadini, vedasi ad esempio lo storico leccio all’ingresso della Fortezza Medicea di Siena, i processi di morte sono spesso facilitati dall’intervento dell’uomo, attraverso potature dissennate o forti alterazioni del loro ambiente che indeboliscono le difese naturali dell’albero, favorendo l’attacco di funghi, parassiti ed insetti xilofagi.
E' importante che l'uomo non scarichi sulla natura responsabilità che sono esclusivamente sue.
Nella foto, un picchio rosso maggiore (Dendrocopos major) - Wikimedia Commons.