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Speculazione ed incapacità stanno disperdendo il patrimonio ambientale della nostra provincia

Dopo la recente moria di pesci a seguito degli interventi realizzati sul torrente Sorra, assistiamo in questi giorni all'ennesimo taglio massiccio della vegetazione ripariale sul torrente Tressa, nella prima periferia di Siena.

Ancora una volta, sotto il coordinamento del Consorzio di Bonifica Toscana Sud, viene permesso il saccheggio speculativo di biomassa, con il brutale taglio a raso di maestosi e sanissimi alberi. La vegetazione rimossa è trasformata sul posto in cippato, che viene prontamente spedito con decine di camionate a destinazione.

L'efferato business della produzione di biomassa pare non arrestarsi davanti a nulla. A poco servono studi scientifici, pareri universitari, consulenze tecniche, indirizzi operativi, inquadramenti normativi, soprintendenza, forze dell'ordine.

Stiamo assistendo, è bene che la cittadinanza ne sia consapevole, al sistematico e gravissimo danneggiamento dei corridoi ecologici del nostro territorio, i fiumi naturali della provincia di Siena, trattati dal consorzio di bonifica grossetano come canali semi-artificiali. Il tutto, con il passivo benestare delle amministrazioni locali e con l'assenza di una supervisione regionale, secondo una miope politica che, pur di non affrontare la questione ambientale, ha scelto la via più breve: eliminarla alla radice, un pezzo alla volta.

Ci sono modalità gestionali della vegetazione fluviale alternative e ben note, puntualmente inapplicate. Nuovamente, il WWF si appella a procura, forze dell'ordine, amministrazioni locali e regionali affinché verifichino quanto denunciato, chiedendo l'immediata sospensione dei lavori in modo da salvare l'ultimo tratto del torrente non ancora interessato dai tagli, individuando eventuali abusi, omissioni e responsabilità.