Incontro pubblico per parlarne, presso l'Auditorium della Banca CRAS di Sovicille il 23 ottobre alle 16:30.
Senza che se ne sia più parlato in questi anni le acque che fuoriescono dalla ex miniera allagata di Campiano (Montieri, GR), cariche di metalli pesanti, sono state trattate con dei costosi sistemi di abbattimento degli inquinanti, con produzione di fanghi tossici conferiti ogni mese in discarica speciale.
I costi del processo sono a carico di ENI S.p.A, la società che ha coltivato la Miniera con conseguente formazione dei pericolosi drenaggi acidi in tutta l'area che insiste sul primo tratto del Merse e che ha stoccato 67.000 tonnellate di ceneri di pirite in fondo alla miniera, che una volta abbandonata si è allagata, con i risultati che conosciamo.
Il sistema di depurazione pare abbia funzionato, tanto che gli ultimi rilevamenti fatti dall'Università di Siena hanno mostrato un ritorno ad un insperato livello di naturalità della fauna acquatica.
Oggi, dopo anni di silenzio, le amministrazioni stanno per approvare un progetto di bonifica di cui pochi conoscono i dettagli. Chilometri di tubazioni, la cementificazione di un tratto del Merse, e altre opere superficiali e sotterranee per tentare di arginare un enorme disastro che poteva essere evitato.
L'unione dei Comuni della Val di Merse con la collaborazione del Coordinamento Merse, ha organizzato un incontro pubblico per parlarne, presso l'Auditorium della Banca CRAS di Sovicille il 23 ottobre alle 16:30.
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