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Su segnalazione di un cittadino intevengono il WWF e la Polizia Provinciale

Martedì scorso le guardie volontarie del WWF ed agenti della Polizia Provinciale sono intervenuti a seguito di una segnalazione che indicava la presenza di esche avvelenate lungo uno dei sentieri intorno al bosco di Lecceto. La ricognizione dei luoghi, che è stata svolta con l'ausilio di cani addestrati, ha permesso il ritrovamento di alcune esche avvelenate nelle propaggini nord del bosco, approssimativamente all'altezza del gruppo di case "La Selvaccia". Il WWF allerta la cittadinanza sul pericolo della presenza di altre esche, condannando con fermezza questa vergognosa pratica letale che colpisce indiscriminatamente specie animali selvatiche e domestiche.

In Toscana il fenomeno dei "bocconi avvelenati" anno dopo anno continua a portare ad una morte atroce un elevato numero di animali. Il WWF ricorda che una importante mole di dati e sentenze di tribunali indicano come causa generale prevalente di questa criminosa pratica la persecuzione degli animali predatori operata da certi cacciatori, ad esempio laddove vengono effettuate attività di ripopolamento per finalità di caccia. In aggiunta, alla base di questo triste fenomeno vi possono essere l’insofferenza verso animali randagi, la volontà di tutelare pollame da possibili predazioni, fino ad arrivare a schermaglie fra cercatori di tartufi e simili. Le normative vigenti sulla materia sia a livello regionale sia a livello nazionale vietano la detenzione e l'utilizzo di esche avvelenate.