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A proposito dei tagli e delle potatura degli alberi nelle nostre città...

Interveniamo come WWF Siena a proposito dei tagli e delle potatura degli alberi nel parco della Lizza, come anche in altre zone della città e della provincia.
In primo luogo, il WWF invita le amministrazioni a promuovere un approccio maggiormente rispettoso verso l'albero quale organismo vivente. Questo è oggi possibile grazie a tecniche di intervento collaudate che si rifanno all'arboricoltura moderna, vera e propria scienza che studia gli alberi nella loro complessa biologia, e non li considera semplici elementi di 'arredo urbano'. In questo contesto, esprimiamo il nostro pieno sostegno all'esperto del settore che nella sua lettera al Corriere di Siena di qualche giorno fa dimostra con numerose argomentazioni l’inefficacia e la dannosità di certi tipi di interventi. Quanto affermato dall'arboricoltore è esattamente quanto viene sostenuto dalle principali associazioni del settore, come la ISA-International Society of Arboricolture e in Italia la SIA-Società Italiana di Arboricoltura, che da anni promuovono un nuovo approccio alla gestione del verde urbano con tecniche rispettose e assai meno invasive e dannose di quelle che purtroppo ancora oggi sono utilizzate nelle nostre città. Per metterle in pratica ci vogliono persone formate e di professionalità riconosciuta, e per questo esiste anche un apposito albo che attesta la qualifica di questi tecnici, certificata dall'EAC (European Arboricultural Council).
Ci ha rammaricato leggere la risposta all’arboricoltore da parte dell’ingegnere del Comune di Siena, che mette in dubbio la competenza tecnica di queste figure professionali che hanno semplicemente offerto aiuto ed esperienza con intenti costruttivi e di crescita in termini qualitativi del settore dell'arboricoltura in ambiente urbano. A tale scopo, all’ingegnere che afferma che quelle eseguite alla Lizza non sono capitozzature, vorremmo indicare che con il termine 'capitozzatura' si intendono in generale tutti quegli interventi di potatura che riducono drasticamente la chioma accorciando le branche principali o il tronco della pianta. Ma, al di là di queste precisazioni e dei termini tecnici, gli interventi effettuati alla Lizza sono comunque pesanti cimature, che interrompono lo sviluppo naturale dell’albero e provocano una produzione disorganizzata di numerosi getti avventizi, propensi alla rottura, ed azzerano il valore estetico dell'albero, motivo per il quale era stata presumibilmente piantato.
Una buona gestione del verde urbano deve conciliare il senso dell’estetica e la capacità di mantenere la forma naturale dell’albero, garantendo allo stesso tempo la sicurezza. E questo può essere fatto con la tecnica del “taglio di ritorno”, citata dall'esperto nella sua lettera al Corriere e ormai largamente utilizzata nell'arboricoltura moderna. E' dimostrato che gli interventi drastici come quelli ai quali abbiamo assistito, oltre che danneggiare la pianta e ridurre l'albero ad una misera caricatura di quello che era, non rispondono in modo corretto al principio di sicurezza per le quali il Comune è intervenuto, poiché la pianta per riequilibrare la chioma è indotta a formare numerosi e fragili rami secondari che con il tempo tendono a spezzarsi. Per garantire la sicurezza e la dignità dell'albero esistono invece vere e proprie valutazioni della stabilità e successivi interventi mirati, indicati ed effettuati dalle professionalità che l’ingegnere del Comune di Siena sembra non voler riconoscere come tali.

Per i cittadini che volessero approfondire l'argomento segnaliamo:
ISA- International Society of Arboricolture www.isa-arbor.com
SIA-Società Italiana di Arboricoltura www.isaitalia.org